Stomatiti, afte e herpes

Stomatiti, Afte dentali e Herpes

Stomatiti e afte dentali

La stomatite è un processo infiammatorio, acuto o cronico, che interessa la cavità orale di individui di qualunque fascia di età, ma più facilmente bambini e anziani. Stomatiti aftose o herpetiche si presentano occasionalmente nel bambino in occasione di periodi di debilitazione post influenzali o come complicazione di altri episodi infettivi; nell’anziano debilitato con malattie sistemiche (diabete ipertensione epatite) la stomatite si presenta con quadri diversi ma con una certa facilità. In ogni caso tale infiammazione può colpire chiunque; può essere localizzata in un punto preciso della mucosa orale o interessarla in maniera diffusa e generalizzata. La stomatite può comportare differenti sintomi, tutti localizzati nel cavo orale: gonfiore, arrossamento, ulcere orali o afte e, in alcuni casi, perdite di sangue. Questi segni sono associati ad una sensazione di dolore, che si manifesta mentre si mangia, si parla oppure ci si lava i denti. La stomatite si manifesta sul tessuto che ricopre la cavità orale: può localizzarsi all’interno delle guance, su palato, lingua, gengive e/o labbra. Spesso le stomatiti sono associate a dolore. Inoltre, in base al distretto coinvolto possono comparire disturbi secondari quali: gengiviti (gengive), glossiti (lingua) o cheiliti (labbra). Le lesioni che caratterizzano la stomatite, se estremamente dolorose, possono rendere problematica l’assunzione di cibo, determinando disidratazione e malnutrizione. Ai sintomi generali possono aggiungersi ulteriori segni secondari: alitosi, sanguinamento delle gengive, aumento nella secrezione salivare e, in alcuni casi, febbre ed ingrossamento dei linfonodi.

Episodi saltuari e di modesta entità non devono destare allarme in genere è sufficiente l’uso di un collutorio antisettico. Si possono applicare, localmente, prodotti che prevengono la formazione di afte o herpes (farsi consigliare dal farmacista) dipende se l’origine e’ aftosa o erpetica. Assolutamente non assumere antibiotici o antierpetici per via generale se non sotto stretta sorveglianza e prescrizione medica del dentista, pediatra o del medico di famiglia.

Nel caso in cui le stomatiti si ripetano frequentemente o nel caso di episodi, anche singoli, importanti con coinvolgimento di tutta la mucosa orale, è opportuno indagare sui possibili fattori scatenanti: rivolgersi quindi al dentista prima possibile o al pediatra in caso di infanti. Infatti vanno escluse:
  • cattive condizioni orali quali carie diffuse gengiviti accompagnate da infezioni batteriche
  • intolleranze alimentari o allergie, carenza di ferro, acido folico, vitamina B3, dismicrobismi intestinali o malassorbimento.

Fattori di rischio per afte dentali

Come evidenziato, i fattori che predispongono l’insorgenza delle stomatiti sono diversi e molteplici. I principali rischi possono essere:
  • Scarsa igiene orale;
  • Carie diffuse;
  • Protesi dentali inadeguate/incongrue;
  • Gengiviti batteriche;
  • Intolleranze o allergie alimentari;
  • Dismicrobismi intestinali;
  • Presenza di malattie sistemiche croniche;
  • Sindromi da malassorbimento intestinale;
  • Prevenzione della stomatite
La prevenzione delle stomatiti prevede anzitutto il rispetto di un’accurata igiene orale: lavare i denti dopo ogni pasto e sciacquare bene la bocca con l’ausilio di un collutorio. Oltre a porre attenzione ai fattori di rischio precedentemente indicati, risulta importante adottare una dieta bilanciata, cercare di limitare il consumo di alcolici e smettere di fumare allo scopo di evitare l’insorgenza della stomatite.

STOMATITE IN PAZIENTI ONCOLOGICI

Persone in terapia con chemioterapici e/o radioterapie vanno spesso incontro a forti stomatiti che si possono prevenire attraverso una accurata igiene orale professionale e l’utilizzo di specifici collutori/gel e ghiaccio da utilizzarsi prima e dopo la seduta chemioterapica. Una visita odontoiatrica ad hoc è fortemente consigliata prima di iniziare il trattamento oncologico. L’afta orale è una condizione infiammatoria caratterizzata dalla comparsa di una lesione ulcerosa sulle superfici di rivestimento della bocca (mucose orali) e da conseguente dolore. Le afte infatti danneggiano l’epitelio della mucosa orale lasciando esposto il tessuto connettivo sottostante. Finché l’epitelio non si rigenera, le terminazioni nervose sono esposte a stimoli chimici, meccanici e termici: è questo che determina la sintomatologia dolorosa. L’afta colpisce soprattutto l’interno delle guance e la parte interna delle labbra ma può manifestarsi anche sul palato e sulla parte superiore e i margini della lingua.

CLASSIFICAZIONE CLINICA DELLE AFTE IN BOCCA

  • Afte o ulcere aftose minori
  • Afte o ulcere aftose maggiori
  • Afte o ulcere aftose erpetiformi
Le afte minori sono le più frequenti e sono ulcere con margini ben delineati, rotondeggianti, con una zona necrotica centrale ed un eritema periferico. La parte della bocca sulla quale le afte si manifestano principalmente è la mucosa vestibolare del labbro. Hanno un diametro inferiore al centimetro, possono essere singole o multiple , sono dolenti e guariscono senza lasciare cicatrice in circa 10 giorni. Le recidive possono presentarsi a intervalli variabili. Le afte maggiori sono ulcere aventi un diametro superiore ad 1 cm; possono essere singole o duplici, si presentano essenzialmente durante l’infanzia o l’adolescenza e possono essere molto dolorose. Generalmente in presenza di afte maggiori in bocca ci può essere una iperproduzione salivare, difficoltà di alimentazione e alito pesante. Sono più persistenti rispetto alle afte minori infatti possono durare anche 5-6 settimane lasciando spesso una cicatrice. Le zone della bocca più colpite sono: la mucosa labiale e il palato molle. Le recidive possono presentarsi a intervalli variabili generalmente più brevi rispetto alla forma precedente. Le afte erpetiformi (così denominate per la loro rassomiglianza alle ulcere erpetiche) sono meno comuni ma anch’esse molto dolorose; appaiono come raggruppate ovvero un insieme di piccole ulcerazioni. Insorgono soprattutto in età adulta. Sono di solito di dimensioni inferiori ad 1-2 mm. Le recidive sono frequenti.

Riconoscere un’afta

Non è sempre facile distinguere un’afta dalle altre lesioni che affliggono il cavo orale. Normalmente le afte in bocca presentano:
  • una forma ovale;
  • una dimensione variabile da pochi mm a oltre 1 cm;
  • un colore bianco-giallastro o grigiastro;
  • un alone eritematoso (arrossato).
L’afta può presentarsi singolarmente o a gruppi e manifestarsi con intensità e gravità molto diverse: da lesioni di piccola entità a vere e proprie ulcere.

Afte ricorrenti e Stomatite aftosa ricorrente

La periodica comparsa di afte orali prende il nome di Stomatite Aftosa Ricorrente (SAR): un disturbo che compare tipicamente nell’infanzia e nell’adolescenza, ma che è presente a qualsiasi età (frequenza maggiore nelle donne). La Stomatite Aftosa Ricorrente è una patologia ulcerativa orale che si presenta di frequente in vari soggetti. Si tratta di una patologia non traumatica che, tuttavia, provoca un fastidio intenso, che può trasformarsi in un vero dolore. L’eziologia è a tutt’oggi ignota benché negli ultimi anni siano state avanzate numerose ipotesi di patogenesi. Una delle ipotesi più comuni è quella che si basa su fattori immunitari, ovvero, per cause ancora non ben identificate, alcune cellule della mucosa orale, vengono riconosciute lesive dal nostro organismo il quale attiva una risposta da parte del sistema immunitario che pertanto mira ad eliminare tali cellule creando così le classiche lesioni aftose.

Segni premonitori e formazione delle afte

Qualche giorno prima della formazione dell’afta è probabile che si avverta, in quel punto della bocca, una sensazione di bruciore o pizzicore. L’afta inizia con una piccola lesione rotondeggiante, lievemente eritematosa, e si trasforma poi in una vescicola che si rompe dopo 24-48 ore. Si trasforma così in una piccola erosione di colore chiaro dai margini arrossati. Le afte possono risolversi in questa fase (forme abortive) e regredire. Più frequentemente, però, evolvono allo stadio ulcerativo. Purtroppo recidiva periodicamente; inoltre gli intervalli di tempo tendono a ridursi con l’aumentare dell’età. Tra i fattori predisponenti alla stomatite aftosa ricorrente vi sono:
  • la familiarità
  • i traumi (ad esempio morsicature, bevande molto calde, apparecchi ortodontici)
  • fattori emotivi (lo stress e l’ansia giocano un forte ruolo)
  • la depressione
  • una dieta non equilibrata (ad esempio uno scarso apporto di vitamine, ferro e zinco)
  • l’intolleranza per particolari farmaci o alimenti o conservanti.

Afte in gravidanza: cura e rimedi per le afte in gravidanza

L’afta è una piccola ulcerazione di forma tondeggiante o ovale, dolorosa, biancastra, ben delimitata e con bordi infiammati. L’afta è una delle lesioni più frequenti del cavo orale. Anche le donne in gravidanza possono trovarsi ad affrontare l’insorgere di afte e nella necessità di trovare dei rimedi per combatterle. Se ne può presentare una sola o più di una contemporaneamente. L’afta può localizzarsi sulla mucosa delle labbra, delle guance, del fornice gengivale, sulla lingua e sul palato. Si parla di afta ricorrente quando le lesioni hanno carattere recidivante cronico. Dal momento che il cavo orale è riccamente innervato l’afta provoca intenso dolore e bruciore. Anche in gravidanza perciò è importante intervenire con una terapia topica che agisca sul dolore e sia in grado di accelerare il processo di guarigione della lesione. Come cura per le afte in gravidanza, la futura mamma può utilizzare prodotti a base di acido ialuronico che, formando una barriera idratante e protettiva sulla lesione, riducono in breve tempo il dolore e aiutano la guarigione. Per la cura della stomatite aftosa in gravidanza, si possono usare in alternativa dei rimedi quali: un infuso di salvia e malva oppure succo di gelso utile nei casi di infiammazioni della bocca; eventualmente si può tamponare la parte lesa con latte di cocco oppure fare sciacqui con acqua tiepida e semi di coriandolo per favorire l’azione cicatrizzante. È consigliabile invece evitare cibi speziati e acidi, bevande acide, tè caldo e caffè. Questi alimenti possono predisporre la comparsa di lesioni ulcerose o peggiorare il dolore. Per prevenire l’insorgere di afte, è consigliabile anche per le donne in gravidanza scegliere dentifrici senza sodio lauril solfato (sls), un tensioattivo che, a lungo andare, potrebbe favorire l’insorgenza delle afte ed evitare cibi duri e croccanti che potrebbero causare lesioni locali.

Le afte e la stomatite aftosa nei bambini

L’afta orale, dolorosa ulcera biancastra, non è un disturbo grave ma è senz’altro molto fastidioso. Le afte colpiscono gli adulti, così come i bambini. Purtroppo, avendo i bambini una minore tolleranza al dolore, l’afta può rappresentare per loro un effettivo ed evidente disagio. Solitamente le afte nei bambini si risolvono spontaneamente. Le afte scompaiono solitamente in circa 10-15 giorni. Le afte maggiori, quelle cioè con diametro superiore a un centimetro, si presentano soprattutto durante l’adolescenza. Nell’infanzia invece sono a volte associate alla malattia mani-bocca-piedi, malattia esantematica virale che guarisce spontaneamente in circa dieci giorni e si manifesta con piccole lesioni dolorose. Quando le afte orali compaiono, periodicamente, si parla di stomatite aftosa ricorrente, una patologia che può manifestarsi a qualsiasi età ma si riscontra più frequentemente nei bambini e negli adolescenti. Le cause o fattori scatenanti possono essere:
  • intolleranze alimentari;
  • piccoli traumi locali dovuti a morsicature, apparecchi ortodontici, cibi taglienti e bevande molto calde
  • fattori emotivi( ad es. ansia, stress fisico e mentale)
  • scarsa igiene orale tensioattivi aggressivi(contenuti ad esempio in alcuni dentifrici e collutori)
  • carenza di vitamine e altri nutrienti ( ad es. ferro e zinco)
I rimedi naturali più indicati per l’utilizzo da parte dei bambini sono: la liquirizia, lo yogurt, preparati o infusi di malva e propoli, il miele. L’alimentazione suggerita in caso di stomatite aftosa nei bambini deve comprendere frutta e verdura ricche di vitamina C. Inoltre è consigliato bere molta acqua. Al contrario bisogna evitare i cibi che più facilmente possono irritare la mucosa orale come, per esempio, quelli troppo salati o acidi perché possono generare bruciori, le bevande eccessivamente calde, i cibi troppo duri che possono graffiare la parte lesa. Infine è importante una costante e scrupolosa igiene orale quotidiana.

Herpes

L’Herpes Simplex è il nome di una famiglia di virus di cui il più conosciuto è L’Herpes Simplex Virus 1 (HSV 1) cosiddetto Herpes labiale, un’infezione che si manifesta con piccole bolle, vescicole biancastre o rossastre, piene di siero localizzate prevalentemente sulle labbra e occasionalmente nella bocca e nell’occhio.

Che cos’è l’Herpes?

L’azione dell’Herpes Simplex Virus produce la formazione di vescicole infiammatorie e pruriginose sulla cute (di labbra, narici, cavo orale (a volte anche agli occhi) che si riempiono di liquido,. In seguito comincia il processo ripartivo, che dura di solito 7/10 giorni, con formazione di croste.

Quali sono le cause dell’Herpes?

L’Herpes Simplex si trasmette attraverso un contatto ravvicinato, con il contatto della pelle, con il bacio, utilizzando posate, rasoi e asciugamani precedentemente adoperati da persone infette. L’Herpes Virus può restare silente a lungo nei gangli nervosi, riattivandosi in concomitanza di cali delle difese immunitarie, periodi di stress, affaticamenti. Frequentemente compaiono in concomitanza di episodi febbrili. Per la stessa ragione, dopo la guarigione, il virus può ricomparire a distanza di tempo di solito nella stessa sede.

Quali sono i sintomi dell’Herpes?

I sintomi dell’infezione labiale includono:
  • Vescicole rosse, ripiene di liquido limpido.
  • Dolore e bruciore nelle zone in cui sono presenti le vescicole.
  • Prurito e momentanea perdita del tatto.
Le vescicole possono scoppiare, esponendo la pelle al rischio di ulteriori infezioni. A distanza di alcuni giorni dall’infezione possono formarsi piccole crostosità umide che poi diventano secche. Le croste si staccano facendo sanguinare la pelle fino a che non si rinnova il tessuto cutaneo. Nella fase successiva alla comparsa dell’Herpes alcuni soggetti sperimentano sintomi di una sindrome para-influenzale come:
  • Febbre
  • Dolori muscolari
  • Mal di testa
  • Malessere generale
  • Linfonodi inguinali gonfi

Come prevenire l’Herpes?

La prevenzione delle infezioni virali si attua osservando le principali norme igieniche, lavando spesso le mani. Fare attenzione quando ci si è toccati in parti del corpo più a rischio di infezione, come i genitali, evitando subito dopo il contatto con occhi e naso. Evitare di condividere utensili, asciugamani, posate, rasoi se si è a conoscenza della propria o altrui contagiosità.

Diagnosi

Per la diagnosi di infezione da Herpes Simplex è sufficiente una visita medica. Basta, infatti, l’osservazione della parte malata per giungere alla diagnosi.

Trattamenti

Il trattamento dell’Herpes labiale prevede l’uso di antivirali specifici, farmaci generalmente per uso locale sotto forma di creme. Questi tuttavia non cambiano di molto il decorso del disturbo. Per togliere il sintomo del prurito e del bruciore e impedire la superinfezione delle lesioni cutanee si utilizza Gel al Cloruro d’Alluminio (detto Gel Astringente) da applicare più volte al giorno.
Afte dentali​ - Studio Balsano