Fluoro nella prevenzione della carie: Fluoroprofilassi
L’importanza del fluoro nella prevenzione della carie è supportata da un’ampia letteratura scientifica ed è riconosciuta dall’organizzazione mondiale della sanità e dal ministero della salute italiano. Il fluoro aiuta a prevenire la carie rallentando la distruzione dello smalto e accelerando il processo di rimineralizzazione.
Una delle fonti principali di fluoro è rappresentata dall’acqua potabile, ma esiste un’ampia variabilità tra le diverse fonti d’acqua nei comuni italiani. In genere nelle zone vulcaniche l’acqua è ricca di fluoro (anche troppo) nel nord d’ Italia è scarsa di fluoro.
In realtà in Italia si fa largo consumo di acque minerali in bottiglia: alcune acque hanno un contenuto in fluoro sufficiente a prevenire la carie altre no: nel sito http://www.acqueitaliane.org/ è reperibile il contenuto dello ione fluoro nelle più diffuse acque minerali in bottiglia reperibili in Italia.
In linea generale oggi si consiglia la sola fluoroprofilassi topica: ovvero attraverso l’uso di dentifrici contenenti fluoro. Nella stragrande maggioranza delle situazioni Non è necessario somministrare fluoro in pastiglie o gocce per via generale ai bambini in crescita. Il consiglio del dentista o del pediatra è sempre necessario per individuare eventuali esigenze specifiche.
Nei primi 5/6 mesi di vita (lattanti prima della comparsa dei dentini) è sufficiente pulire la bocca del neonato con una garza bagnata con acqua (non usare collutori disinfettanti o dentifrici).
Dalla comparsa dei primi denti aggiungere la pulizia dei primi dentini sempre con garza.
Da queste premesse deriva l’importanza di integrare il patrimonio di fluoro per via topica e/o per via sistemica:
per via topica attraverso l’uso di tutti quei mezzi di erogazione che forniscono fluoro in concentrazioni elevate direttamente alle superfici esposte; l’esempio più caratteristico è dato dai dentifricio collutori fluorurati, ma è anche possibile l’applicazione professionale periodica di gel fluorurati sui denti;
per via sistemica attraverso la somministrazione orale di fluoro in gocce o pastiglie.
La metodica di prevenzione della carie dentale mediante l’assunzione, topica o sistemica, di fluoro è chiamata fluoroprofilassi.
Ad oggi l’orientamento generale è quello di ritenere più efficace (e indubbiamente più sicuro) l’effetto preventivo ottenuto attraverso la via di somministrazione topica dopo l’eruzione dei denti.
Abbiamo accennato circa l’importanza del fluoro nei bambini. Fino ai 3-6 anni di età esiste tuttavia un pericolo piuttosto importante chiamato fluorosi dentale, derivante dall’assunzione involontaria di quantità eccessive di fluoro. I bambini colpiti da fluorosi presentano alterazioni del colore dei denti, in particolare degli incisivi permanenti, fino a vere e proprie ipoplasie dentali nei casi più gravi.
La causa più frequente di fluorosi è l’ingestione da parte del bambino del dentifricio usato per lo spazzolamento dentale. Per tale motivo l’orientamento di molti dentisti è quello di:
Evitare l’utilizzo di dentifricio nello spazzolamento dei denti nel primo anno di vita.
Tra il primo e i il sesto anno di età usare quantità minime (delle dimensioni di un pisello) di dentifricio a concentrazione standard di fluoro (1000 ppm) due volte al giorno, oppure utilizzarne uno a basso contenuto di fluoro (500ppm) due volte al giorno.
Dopo i 6 anni si possono iniziare a utilizzare i dentifrici a più alto contenuto di fluoro (almeno 1000 ppm).
Nei bambini ad alto rischio carie si può prendere in considerazione l’applicazione topica professionale di fluoro ogni 3-6 mesi.
Nell’adulto a rischio di carie medio-basso è sufficiente l’uso di dentifrici a concentrazione standard di fluoro (almeno 1000 ppm) due volte al giorno, mentre nei soggetti cariorecettivi possono essere usati dentifrici ad alto contenuto di fluoro (con circa 1.500 ppm), collutori al fluoro o vernici al fluoro applicate periodicamente dal dentista. Per massimizzare l’effetto benefico del fluoro contenuto nel dentifricio, è consigliabile non risciacquare o ridurre al minimo il risciacquo dopo lo spazzolamento.
L’eventuale uso di integratori fluorati dev’essere valutato assieme al dentista dopo un’attenta analisi della quantità di fluoro assunta quotidianamente da altre fonti.
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